Approccio

“Quando guardi a lungo nell’abisso l’abisso ti guarda dentro” – (F. Nietzche)

Il mio approccio è il frutto del mio modo di vedere la realtà, nella sua naturalezza, coltivato e maturato attraverso la mia formazione.

Solitamente diffido dalle definizioni che incasellano in qualche corrente di pensiero specifica il mio approccio, perché credo che sia bene osservare da più prospettive possibili. Tuttavia per dare un’idea della mia base teorica, in linea con la mia formazione, mi riconosco maggiormente nell’impostazione fenomenologica che sono solito intrecciare con la prospettiva propria della psicoterapia della Gestalt.

Il mio sguardo quindi nasce dalla tradizione fenomenologica, dove ciò che si presenta nel qui ed ora, nella sua forma più naturale, viene accolto ed ascoltato così com’è aldilà di ogni interpretazione. Questo sguardo rivolto al presente si unisce all’aspetto esperienziale della pratica gestaltica rendendo possibile una graduale consapevolizzazione dei propri vissuti e permettendo la loro espressione costruttiva in ambito clinico. In questo modo diviene possibile attingere alle risorse che la vita presente in ognuno dispone in ogni momento. Ogni persona infatti porta con sé la sua stessa vita che è quanto di più brillante vi possa essere; come potrebbe non bastare? Infatti non c’è problema che la possa oscurare per sempre se si pone l’attenzione su quale parte di sé si desideri nutrire..

“Un’antica leggenda di una tribù nord americana, i Cherokee, narra che nell’anima di ogni uomo ci siano due grandi lupi che lottano per il comando: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è forte, saggio e calmo; quello nero è forte, scaltro ed intelligente. In questa lotta incessante i due si feriscono a vicenda di continuo e non vi è giorno in cui l’uomo non provi a fermare questa folle discordia, ma i lupi sono ugualmente forti e pertanto nessuno riesce mai a sopraffare l’altro. Finchè un giorno, l’uomo, sfinito dalla fatica smise di tentare, si fermò e si chiese: – Quale sarà mai il vincitore? – Così In quel momento ascoltò il suo cuore che fermo gli rispose: – Quello che decidi di nutrire! –
Ma l’uomo saggio non è colui che nutre il lupo bianco e che affama il lupo nero, bensì colui che impara a conoscere entrambi i lupi e che li rende suoi amici; perchè il punto non è quale tra i due lupi vincerà la lotta, ma se sarai così lungimirante da evitare che i lupi si azzuffino tra di loro, per trovare la pace.”


L’apertura alla saggezza delle altre culture, arricchisce il mio orizzonte. In particolare sono attratto da quella indiana, esplorata attraverso la pratica quotidiana della tecnica Sidhi di Meditazione Trascendentale e la lettura dei testi vedici.

Sono solito considerare corpo e mente un’unica realtà secondo una visione olistica. Credo infatti sia fondamentale imparare ad ascoltare sé stessi e le proprie sensazioni. Esse rappresentano le parole con le quali ci parla il nostro corpo, il quale, vivo ed intelligente, ci spinge in ogni momento a riappropriarci della nostra unità, della nostra energia e ad accrescere la nostra consapevolezza per ricominciare ad apprezzare ciò che di noi è singolare e diverso.

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